Aria

Ultima modifica 6 agosto 2018

La qualità dell'aria a Termini Imerese, negli ultimi anni, è stata oggetto di una indagine conoscitiva al fine di valutare la presenza di inquinamento derivante dalla vicina Zona Industriale o da altra fonte.

L'indagine effettuata dall'ARPA (agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) inizia nel 2009, nell'ambito del monitoraggio della qualità dell'aria in Sicilia, ed è condotta con apparecchiature su postazione fissa collocata in Via Jevolella accanto la scuola elementare IEMS e monitora i seguenti parametri:

  • Biossido di zolfo  (SO2)
  • Monossido di carbonio  (CO)
  • Biossido di azoto  (NO2)
  • Ozono  (O3)
  • Particelle sospese  (PM10)
  • Benzene  (C6H6)

Risultati ottenuti

Nel corso dei rilevamenti si sono riscontrati:

nell'anno 2009:

16 superamenti della media massima giornaliera di 8 ore per l'Ozono(limite 120 μg/m3 da non superare più di 25 volte nell'anno civile)

5 superamenti del limite giornaliero per il particolato PM10 (limite medio giornaliero 50 μg/m3 da non superare più di 35 volte per anno civile; massimo rilevato 161).

Nell'anno 2010:

 6 superamenti della media giornaliera di 8 ore per l'Ozono; massimo rilevato 136.

4 superamenti del limite giornaliero per il particolato PM10; massimo rilevato 216.

Nell'anno 2011:

5 superamenti del limite giornaliero per il particolato PM10 (limite medio giornaliero 50 μg/m3 da non superare più di 35 volte per anno civile; massimo rilevato 113).

Nell'anno 2012:

33 superamenti della media massima giornaliera di 8 ore per l'Ozono(limite 120 μg/m3 da non superare più di 25 volte nell'anno civile; massimo rilevato 144,93).

Riferimenti normativi per la concentrazione inquinanti

  • Decreto Ministeriale  2 aprile 2002 n°60
  • Decreto legislativo 21 maggio 2004 n°183 (abrogato nel 2010)
  • Decreto Legislativo 13 agosto 2010 n°155.

I risultati esposti rendono conto di problemi legati essenzialmente al traffico veicolare, specialmente lungo le direttrici principali, e dove purtroppo risulta meno semplice individuare soluzioni che armonizzino la tutela della salute pubblica e dell’ambiente con le necessità di circolazione veicolare, laddove la configurazione stradale della città pone determinati vincoli. In ogni caso tali criticità sono state attenzionate  ai vari uffici regionali preposti alla programmazione territoriale, mobilità e tutela ambientale.


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