Rumore

Ultima modifica 6 agosto 2018

Il rumore costituisce uno dei fattori inquinanti dell'ambiente in cui viviamo, spesso sottovalutato, ma che in certi casi assume un peso notevole sul benessere dei cittadini ad esso esposti. In forza di ciò la legislazione regolamenta tale fattore con la Legge Quadro Sull'Inquinamento Acustico 26 ottobre 1995 n°447; DPCM (Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri) 14 novembre 1997; DPCM 1 marzo 1991.

Nel nostro territorio gli eventi di disturbo da rumore, se si eccettua quello proveniente dalle infrastrutture viarie e di trasporto per le quali il D.M. 29/11/2000 dispone il contenimento dell'inquinamento da rumore, sono maggiormente legate ad attività di intrattenimento musicale in bar, ristoranti o simili pubblici esercizi.

Si sono registrate più volte, da parte dell'ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente), valori di emissioni sonore oltre i limiti consentiti.

Si riportano di seguito i limiti secondo il DPCM 1 marzo 1991, da osservare fino a che il comune non avrà provveduto alla classificazione acustica del territorio:

Tabella 2 - VALORI DEI LIMITI MASSIMI DEL LIVELLO SONORO EQUIVALENTE (LEQ A) RELATIVI

ALLE CLASSI DI DESTINAZIONE D'USO DEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO.

Limiti massimi [Leq in dB (A)]

Classi di destinazione d'uso del territorio | Diurno | Notturno |

- Aree particolarmente protette .......... | 50 | 40 | [dB (A)]

|II - Aree prevalentemente residenziali .......| 55 | 45 |

- Aree di tipo misto ...................... | 60 | 50 |

|IV - Aree di intensa attività umana .......... | 65 | 55 |

|V - Aree prevalentemente industriali ........ | 70 | 60 |

|VI - Aree esclusivamente industriali ......... | 70 | 70 |

Classe I

Aree particolarmente protette

Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione; aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.

Classe II

Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale

Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali.

Classe III

Aree di tipo misto

Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

Classe IV

Aree di intensa attività umana

Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie.

Classe V

Aree prevalentemente industriali

Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.

Classe VI

Aree esclusivamente industriali

Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.


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